intervista sul cybersex nel 2009

INTERVISTA a HELENA VELENA: ATTUALITA’ DEL CYBERSEX NEL 2009

1. A quindici anni dalla pubblicazione di: “Dal Cybersex al Transgender”, le tecnologie, in particolare quelle che si sviluppano intorno al corpo, si sono esponenzialmente modificate. Che evoluzioni ha vissuto il cybersex in questo lasso di tempo?

In un certo qual modo e' scomparso, nel senso che e' imploso su se stesso avendo raggiunto il climax realizzativo. Storicamente e' dimostrato che le avanguardie cessano di esistere quando diventano fenomeni di massa, ma lo stesso accade anche per i processi di liberazione, siano essi tecnologici o meno. Per Marx lo sviluppo "tecnologico" del Capitale era essenziale per poter sviluppare il Comunismo come risposta rivoluzionaria al Capitale stesso, ma come abbiamo verificato, questo processo non si e' neppure minimamente innescato. La stessa cosa e' successa col cybersex. L a massificazione ne ha ridotto il potere liberatorio ad un minimo comune denominatore che ha come valore d'uso ultimo esclusivamente brandelli di orgasmazioni industrializzate del quotidiano. La morte in sostanza, del progetto originale.



    In ultima analisi la perdita’ di contantoo “totale” con la realta’ non sarebbe in se stessa un rischio,ma un terreno di sperimentazione, se avvenisse in modo totalizzante e anche su di un piano sensoriale reale, piuttosto che esclusivamente mediato dal mezzo, piuttosto insomma che introiettato metafisicamente.
    Intendiamoci, e’ da migliaia di anni che umani, soprattutto di sesso maschile “perdono il contatto con la realta’ “ dal punto di vista sessuale, a meno che non facciano uso di un potere giustificato da motivazioni di carattere politico, economico, militare o religioso.
    Per il comune plebeo, cittadino o elettore, la perdita di contatto con la realta’ sessuale avveniva attraverso il sostitutivo dell’atto autoerotico, la masturbazione.. e ogni nuova tecnologia, impiegata in termini sessuali, ha mantenuto in essere questo scollamento…. Dalle prime tirature di libri porno alle famose tijuana bibles a fumetti, dalle bobine di loops porno di tre minuti fino ai dvd e ai possibili blue ray holografici immersivi, il numero di coloro la cui sessualita’ e’ stata (e sara’ vissuta) solo nell’ambito della solitudine viretualizzata, e’ sempre stato numerosissimo. Questo, pur essendo un problema sociale in termini di sano sviluppo di una sessualita’ libera e realmente gaudente, non ha comunque mai prodotto un peggioramento qualitativo o quantitativo in relazione al raffinarsi di dette tecnologie.
    Fin tanto che il MBE, il Maschio Bianco Eterosessuale (ma ormai, nella societa’ multietnica il discorso vale anche le le altre etnie) continuera’ ad essere la specie dominante, la sessualita’ sara’ uno strumento di castrazione e/o creazione di potere, e I rischi di una possibile tecnologia “fuori controllo” saranno quindi comunque sempre irrisori….


    3. Quanto hanno influito, il movimento punk e la scena musicale underground nella rinascita post-human che ne è seguita negli anni 80/90, sia negli eventi pubblici che nella tua storia personale?


    Il cyberpunk in un dato momento sembro’ essere non solo la colonna sonora, ma il filo conduttore dell’esistenza post-human in tutti I suoi aspetti.. putroppo pero’ si e’ esaurita immediatamente cortocircuitandosi esclusivamente come genere letterario che, esclusi pochissimi autori, ha finito per essere quanto di piu’ autoreferenziale e banalmente ghettizzante in termine di “merce massa” si potesse immaginare. La quasi totalita’ della letteratura di settore, diciamo da Neal Stephenson in avanti (con cpochissimi esempi, di autori che per altro si sono rapidamente mossi in ben altre, e penose, direzioni), si e’ concentrata sull’immaginario della MATRIX, nelle sue infinite (beh..) sfaccettature, utilizzando il corpo mutato come elemento estetico piuttosto che come territorio di rimappatura.. col riosultato che la quasi totale produzione cyberpunk risultava essere molto cyber, ma assolutamente NON PUNK: Mancando quindi un supporto teorico/narrativo in grado di creare un immaginario adeguato, il movimento si e’ inceppato, sgonfiato immediatamente, non producendo nulla di particolare neppure in musica, se non in forme d’arte piu’ marginali, che l’ hanno poi attrraversata tangenzialmente (come nel caso di Marilyn Manson) , anche se generando grande interesse massmediatico, che non ha sapuito tradursi ancora una volta in un fenomeno di mutazione identitario..



      In realta’ penso che siamo ancora molto molto indietro, e lontanissimi dall’aver raggiunto un livello di immersione totale.
      Cio’ che produce totalizzazione massimalistica ora e’ un uso funzionale della tecnologia, ma funzionale ad uno status nella real life. Ad esempio l’uso dell’upload su youtube per creare mitocrazie personali e elevare il bullismo o la violenza di banda (o privata, per altro) a fenomeno da imitazione sociale.
      L’immersiona totale e’ nello sqallore del nulla mediatico CREATO DA DETERMINATI MEZZI DI COMUNICAZIONE DI MASSA DI BASSO LIVELLO TECNOLOGICO, ma non da un uso esasperato dell’hi-tech.
      Tronisti, Papini, Costantini e Federise, cioe’ il culto della mediocrita’,di X Factor e del Grande Fratello, sono cio’ che totalizza nella realta’ sistematizzata l’uso della tecnologia diffusa e il contenuto generalizzato e spersonalizzante che si porta con se. Da un nulla di questo tipo, un nulla peraltro pericolosissimo, e’ ASSOLUTAMENTE NECESSARIO sperimentare nuove strade, cercare nuove vie di resistenza, sensoriale, comunicativa, perfino sessuale.



        Hanno appiattito, soprattutto Facebook, il percorso di crescita, il confronto, la discussione.
        Coi Social Networks ci si presenta con identita’ gia’ belle definite, che isprimono gia una lista di “like/dislike”, want/don’t want” predefinita e stereotipata…..
        Ovvio che queste identita’ vengono create per imitazione e copia/incolla delle altre precedentemente viste/visitate, ma non esprimono necessariamente Il proprio percorso e I propri bisogni… Solo semplicemente il riflesso digitale di cio’ che si pensa “si debba essere” per venire accettat* nella community.Quindi I dubbi e I bisogni di riflessione scompaiono sostituiti da un “in yo’ face” esibito con malcelata sfrontatezza, e con insicura aggressivita’”. Si perde la ricchezza di un discorso interiore transgender, con tutte le sue possibili sfumature, per giocare al drag supermarket paradisiaco e plasticoso.. e la chat diventa solo ed esclusivamentente un momento di rimorchio, spesso completamente virtuale, perche’ ammettere un qualunque altro livello, ad esempio un bisogno di aiuto, di sostegno, di consigli, sarebbe visto come una sorta di “pivellinaggine” inaccettabile in un mondo di “adulti fatti e vaccinati”, che sanno quello che vogliono e sanno come e dove ottenerlo.

        Facebook uccide il coming out delle persone che devono fare un percorso T*, mentre al contrario e’ uno strumento utilissimo e diretto di coming out in ambito gay lesbian, e di presa di coscienza e autoenergizzazione.. Il discorso e’ complesso, ma cose positive si mischiano ad altre nettamente negative.. sconsiglierei l’uso dei social networks come FB a chi deve costruirsi un percorso identitario in ambito T*. Myspace invece e’ uno steumento importantissimo, ma per uno scambio di esperienze artistiche, soprattutto musicali.,.. e peraltro, benche’ sia apparemtnemente piu’ esplicito sessualmente, e’ anche molto piu’ “corretto e tranquillizzante” nell’atteggiamento comportamentale reale dei suoi members, che non hanno certo il sesso ed il rimorchio come motivo fondamentale della creazione dell’account…..


        6. Quando affrontiamo le tematiche analizzate nel testo, siamo coscienti di tracciare solamente i confini della storia evolutiva dell’occidente. Oggi l’arte, sta prendendo finalmente in considerazione i rapporti e le problematiche dell’interculturalità. Pensi che esista un punto di contatto tra la condizione transgender, il cyber sex e il mondo meno sviluppato?

        Curiosamente il mondo islamico, nel suo clamoroso disprezzo per la donna, considera il transessualismo (parlare di transgender sarebbe comunque chiedere troppo, e sollevare problemi indicibili) una sorta di “malattia curabile”, anche se nella sola accezione MTF. I maschi quindi che, sentendosi essi stessi (per dovere religioso e culturale) appartenenti al “mondo degli esseri inferiori”, desiderino diventare appunto “donne”, in molti paesi sono autorizzati a fare la transizione, intervento chirurgico compreso.
        E “godono” a risultato finale di tutti I “privilegi e diritti” dovuti alle donne genetiche. E’ una forma di “colpo di fortuna” che gioca su un bug del software islamico, ma pretendere lo sviluppo di una sensibilita’ “ cybersex & transgender” laddove e’ necessaria la totale assenza di “tecnologia & sessualita’” come elemento fondamentale di controllo sociale, significa necessitare di un lavoro immenso ancora da compiere.
        Nonostante cio’ alcuni pionieri della liberazione sessuale, in Libano, tramite la rivista “ Jasad” stanno dimostrando che la liberazione del corpo, anche semplicemente nudo, ha un valore e un potere politico antirepressivo ed antiautoritario superiore a mille sermoni politici….. Che Jasad possa essere l’anti Jhiad per eccellenza e’ l’ugurio piu’ grande che le possiamo fare….
        Anche se il timore che si tratti di un bellissimo fiore nel deserto, in controtendenza verso l’islamizzazione del resto del mondo, Europa compresa.
        Peraltro e’ gia’ in corso un l’attacco islamizzante sottostimato dai media, al Centro America, che con quello delle chiese Evangeliche al Sud America ai danni del cattolicesimo, producono una morsa che facendo leva sulla poverta’ nel primo caso e sulla paura del progresso nel secondo (ma sono coloriture che spesso si sovrappongono), attua una sessuofobizzazione di massa estremamente reazionaria che non ci fa’ certo dormire sonni postcoitali completamente sereni…..



          Al momento e’ sicuramente esaurito.
          Certo, il cyberpunk nella versione piu’ moderatamente fetish prospera nelle riviste di moda mainstream, e una versione banalizzata all’inversosimile di musica industrial metal, figlia gia’ del la becerizzazione EBM continua a riempire alcuni danceflooors di sopravvivenza di nicchia.
          E se Il punk rock tradizionale produce centinaia di gruppi spazzatura fotocopia talmente sovversivi da non spaventare neppure Don Abbondio, l’eversivita’ della scena si e’ spostata altrove, e con ben altra estetica e forma espressiva caratterizzante….

          Il percorso ultimo attuale di cio’ che a cavallo tra la fine degli anni 70 e I primi anni 80 fu il punk, ora e’ senza ombra di dubbio il black metal.
          Orbene, la forma in cui, al di la’ di poche e sporadiche commercializzazioni troascurabili ao opera di MTV, si esprime il black metal di oggi, e’ ben diversa da una possibile visione post –humana di derivazione cyberpunk… Giocando cn le parole potremmo definirla ANTI HUMAN, piuttosto che Post-Human.

          Depressione, malinconia, malessere, isolazionismo, dark ambient, soprattutto MISANTROPIA, sono le parole d’ordine (o di disordine controllatocaratterizzanti non solo questa musica, ma tutto il suo immaginario, estetica, letteratura, visione del mondo compresa.
          La maggioranza delle produzioni artistiche sono effettuate, appunto misantropicamente, da una sola persona, la cui fotografia ormai e’ completamente scomparsa dalle immagini di copertina.. spesso e volentieri non se ne conosce neppure il nome, e sempre piu’ spesso perfino la voce scompare, e la musica resta completamente strumentale.. evidente che il rifiuto della fisicita’ e del corpo, e’ completo, totale, portato alle estreme conseguenze. Eppure la musica non e’ affatto elettronica, s/fisicizzata, de-analogizzata…. Si rifiuta l’immaigne pubblica del corpo, la sua spettacolarizzazione, ma NON il corpo nel proprio privato, nel suo essere oggetto ripmappato appartenente al suo soggetto umano autonomo.…
          Quindi la musica e’ ricgorosoamente elettroacustica, ciuoe’ suonata fisicamente, in genere compresa la batteria, non sostituita da softwares, ma suonata con le bacchette, sui toms, sui piatti.….. pero’ il corpo e’ nascosto, non e’ esibito, ma quasi nascosto misantropicamente ad una vergogna che rappresenta un rifiuto sociale alla collettivizzazione dei corpi, della socialita’, predicato da una sinistra fallimentare coi suoi miti salvifici delle masse, degli immigrati, dei poveri del terzo mondo.
          Il black metal rimappa quindi il proprio corpo ma lo nasconde, e spesso lo nasconde a se stesso e alla vita sociale, sentimentale, ovviamente politica…. E quindi anche sessuale….
          Si tratta della forma di cultura musicale dove maggiore in assoluto e’ il numero di suicidi, compiuti non clamorosamente, non pubblicamente, ma come gesto ultimo di consunzione e di cancellazione del proprio corpo fisico, e soprattutto della propria sessualita’, che e’ in maniera fin troppo evidente completamente assente dalle copertine e dalle tematiche della musica stessa…..

          Chiarissimo che tutto cio’ e’ espressione di un necessario periodo di crisi, di rigetto sociale e politico, di consapevolezza del fallimento di tutte le battaglie degli anni 60 e 70, compresa la rivoluzione sessuale (per non parlare poi delle ideologie politiche).
          In termini (VA), dato che tutto esiste solo in funzione del suo contrario, possiamo quindi dedurre che una fase storica in cui l’avanguardia culturale (sebbene in forma totalmente underground) e’ misantropica e asessuata, generera’ necessariamente il suo contrario.

          Quindi ora e’ & va bene cosi’.. ma le cose torneranno a cambiare…. E’ sara sicuramente una esperienza destabilizzante, in cui asessualita’ e tecnologie del corpo si fonderanno vicendevolmente.
          Resta quindi la speranza che, in barba a tronisti e federise, sappia produrre e diffondere piu’ liberazione e orgastica e meno teledipendenza segaiola….

          HELENA VELENA
          www.helenavelena.com
          (VA)


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          SUNN O))) live 1 Giugno 2009

          SUNN O))) al Locomotive (Bologna) 1 giugno 2009

          "C'e chi canta dentro nei dischi perche' ci ha I figli da mantenere", cantava Enzo Jannacci tanti anni fa…
          E c'e' chi va a vedere I concerti dal vivo per ballare, cantare in coro le canzoni e divertirsi. Certo non si tratta del pubblico che e' andato a vedere I Sunn O))) al Locomotive a Bologna.
          Il che non significa affatto che non sia stato un concerto intenso, gratificante, finanche, cazzo, BELLO. O meglio.. sia detto che la parola concerto e' quanto di piu' inadatto per descrivere questa esperienza.
          Tanto per cominciare il volume. 125 decibel di frequenze basse, e siamo alla soglia della sordita'. Il che ha reso molto difficile trovare locations per questo evento, a parte il Locomotive di Bologna, che e' in una palazzina isolata in mezzo ad un parco. Ma qualunque altro posto attiguo ad altri palazzi avrebbe prodotto, fin dalle prime note, telefonate a valanga alla Protezione Civile per denunciare scosse continuate di terremoto di inusitata persistenza.
          125 decibel comunque di frequenze BASSE, sia chiaro, perche' fossero alte, non si reggerebbero tre minuti, e, nonostante la liberatoria di cui e', un po' teatralmente forse, richiesta la firma, il numero dei padiglioni auricolari rotti raggiungerebbe quantita' a tre zeri almeno….
          Ma frequenze basse appunto, in onore della tradizione Earth, e note, ma piu' che altro feedbacks prolungati, per altro prodotti non da due bassi, bensi' da due chitarre.
          Diciamola tutta subito: non un concerto, ma un rituale pagano.
          Un'ora e quaranta di feedback senza una melodia, senza un ritmo, senza nulla di nulla, nemmeno note.
          E senza che si veda neppure alcunche', perche' che tutto l'evento e' offuscato dalla produzione straordinaria di macchine del fumo bianco. Nebbia da tagliarsi col coltello. Palco offuscato di bianco, impossibile riconoscere I musicisti, non tanto per Il saio col cappuccio calato sugli occhi indossato da entrambi, ma proprio perche' il fumo e' talmente spesso & persistente da far "sentire" di star visionando una piece teatrale tratta da "Cecita'" di Saramago.
          E tant'e', e va bene cosi'.
          Un'ora e quaranta di un rituale pagano, in cui I due musicisti, intravisti tra il fumo bianco, che si muovono al rallentatore e spesso alzano le chitarre come fossero spade cerimoniali, celebrando se stessi e gli amplificatori, oltre alla sacralita' eterna e persistente del SUONO assoluto, il feedback.
          Nulla di piu', ma nulla di assolutamente meno intenso di tutto cio', di una esperienza TOTALIZZANTE col DIO SUONO. La situazione perfetta e' chiudere gli occhi e ascoltare il lento dipanarsi di complessi e lunghi loops attraversare la mente via le orecchie, pur tappate di cera, tappi o cotone idrofilo della quasi totalita' dei partecipanti. I due officianti a questo punto cessano di essere musicisti, quanto priuttosto preti atei & strumenti essi stessi attraverso il quale si realizza IL SUONO, le frequenze basse delle superstringhe ti cui tutta la materia e' composta e grazie a cio' ESISTE.

          Inutile de/scrivere altro, tutto cio' per un'ora e quaranta, forse un po' troppo, ma le esperienze totalizzanti vanno vissute in una interezza non gratificante, non divertente, ma piuttosto straniante, catalizzante. Totalizzante, appunto.
          D'ora in avanti, per chi e' stat* protagonista di questa funzione mistica musicale, andare ad un concerto diverra' un'esperienza banale, priva di senso, superficiale. Ma questo Nirvana del suono doveva essere attraversato, posseduto, fatto proprio.
          Ora potremo rotolare I nostri nemici giu' dalla montagna & ubriacarci di vino rosso & sfanculare tutto lo sfanculabile, perche' abbiamo colto il senso del suono supremo e ancestrale.

          Una nota a margine, ma neanche troppo. Come nella migliore tradizione Residents, l'identita' dei due nostri, sotto il profilo estetico, e' sostanzialmente SEGRETA. Un tentativo di un pischellino, di attraversare con una piccola macchina fotografica la coltre di fumo e cogliere il viso dei musicisti, ha prodotto il lancio della stessa tra il pubblico.

          Pero' durante l'aftershow la mitica Electric Priestess Enza Grieco con un'abilissima mossa registica inaspettata riesce a far immortalare in una fotografia la suddetta, Greg Anderson, Stephen O'Malley e Helena Velena, ma coi due Sunn O))) incredibilmente a viso scoperto!!
          Ovviamente la foto, preziosa, non sara' fatta circolare pubblicamente, ma, si sappia, esiste!
          Come esiste, e ora lo sappiamo, IL SUONO ASSOLUTO!

          Helena Velena
          (VA)
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          Arch Enemy live in Rome

          Che cazzo di quartiere di merda pero'….
          Gli ho riurlato dietro che e' stato molto bello scopare con sua madre.. Chissa', magari gli ho aperto la mente e ora ha scoperto che esistono anche le puttane lesbiche, che so…
          Comunque se non correva in curva a tutta velocita' e si fosse fermato un po', ne avrebbe trovati/e un tot da insultare, forse anche un po' tropp*.


          Ecco, a parte lo stronzo, magari il problema, per parte nostra, gig-wise intendo, sta proprio nel concetto di "troppi".
          Ovvio, va bene per la band, per la venue e per il promoter, ma per il pubblico andra' bene?
          Il che sarebbe a dire: ma quando e' un concerto di un gruppo troppo popolare, non e' che poi il tutto risulti piuttosto cosi' cosi'?
          Boh. Vediamo. Comunque arrivo al terzo gruppo di supporto e cazzo, io credevo (vabbeh, credevo e' troppo, diciamo speravo) che questi gruppi non esistessero piu' e questa musica, il nientepopodimeno "heavy" metal fosse stato cancellato dalla storia… E invece eccoci un michiolone fatto9 male e pesantuccio, due chitarre piu' tastiere + gli ingredienti soliti, a fare pezzi troppo lunghi, troppo indefiniti, troppo pomposi power metal, troppo con la voce halfordiana, che se fossero I Judas redivivi andrebbe anche, ma cosi' questi signori dal look frittura di paranza, no, non ci siamo, una palla pazzesca…. Power melodico in salsa heavy…
          Bleah, per non sprecare altri suoni fisiologici….
          Comunque fa un caldo infernale, e una tizia che sembra Mina Mazzini rediviva coi capelli rossi in versione vagamente metal si sventaglia con una foto degli Arch Enemy. Le dico qualcosa a proposito della palla di prima e mi risponde che a lei il power meetal piace.
          Le piace che sia molodico. Intendiamoci, lei ascolta anche death e black, ma "solo quello fatto bene".
          Senta un po' signora mia di Sandro Giacobbe, anzi di Mina Mazzini, che se toglie quel collare borchiato restano tutti I gingilli tra I capelli da fanciulletta femminile perbenino, non e' che le piace anche, chissa'. L'uomo siampatico e gentile, e magari detesta le persone false e ipocrite e pensa che il piu' grande valore sia l'amicizia e la sincerita', e il primo cantante dei Maiden era il migliore e non ci sono piu' le albe, le torte, I gneeri musicali, I cazzi in culo (se ne avesse mai preso uno) di una volta?
          Ma andiamo.
          Le dico che esistono anche dei sottogeneri, tipo il grind, in cui la melodia e' colpletamente assente, e cio' non li rende "non fatti bene".
          Mi risponde, la Mina rossa XXXXL, che "infatti il grind fa cagare".
          Le dico allora che se un genere e' minoritario rispetto al pubblico non significa che sia piu' scadente. C'e piu' gente che mangia I panini di mc donalds piuttosto che il filetto, e questo non fa il filetto al pepe verde piu scadente e fatto peggio del Big Mac.
          Signora mia "processi lenti" ci pensa un po' su, e poi mi risponde che I cannibali sono pochi e non e' che tutti quelli che mangiano9 la carne normale allora sbaglino, e io le rispondo che I cannibali non esistono, ma la ritualizzazione….
          Mi interrompe pe rdirmi che non e' venuta al concerto per ascoltare una maestrina.. e allora signora mia resta coi tuoi fiochhi e forcine tra I capelli a far ela powermetallara che le piace il "metal ma quello fatto benen", che quello fatto male, sepolcrale, depressivo, isolazionista e misantropico me lo ciuccio tutto io, che per te certo non e' fatto bene con tutti I coretti, le scheccheggiate e gli hooks al posto giusto.

          Bene. Ma parliamo degli Arch Enemy.. dunque, la Gossow, e' uno scricciolo…. Alta la meta' del bassista e altrettanto meta' non grossa, ma va benissimo strabenissimo cosi' lo stesso… La voce e' quella e anche se non  strafa' gran cose sul palco ci sta bene ed e' una front woman di gran presa….
          Bondage troursers strappati con straps che penszolano dietro, e una maglietta rossa con scritto dietro "no gods nor masters" e davanti, sotto a IMMORTAL gossow", la scritta tipo pennerello nero ma stampata "AGGRESSIVE ATTITUDE . WARNING".

          Evvai!!!.
          La musica…  mica massicciamente pallosi conme in ryse of the tyrants, la scaletta mostra molta piu' varieta'… pezzi diversificati, stacchi, cambi di ritmo, solos, parti melodiche e non, tutto molto variato e gradevole….
          Detto cosi' suona glacialmente serioso, professionale, magari stucchevole….
          Allora ok, ciaimola….
          Pubblico impazzito, stage diving alle stelle, la band una macchina da guerra inarrestabile….
          Nono, frena frena frena….
          L'audienza, tutta di pischellini, si fa I primi due tre pezzi con la macchinetta fotografica in mano, che sembrava il mare di accendini ai concewrti di Baglioni, Pupo o dei Pink Floyd del The Wall, e poi anche fino alla fine ne restano troppe in giro per I mei gusti. Ma tant'e'. ricordino hi tech per I figlioletti dei papa' turisti del passato, invece che la palla di neve su venezia, con la gondola nell'acqua, qui abbiamo la foto di Angela Gossow la mitica che ho fatto proprio io con le mie manine, col mio ditino sulla mia macchinetta, mica bazzeccole…
          Evabbeh….
          Comunque no, il conto dello stage dive fa quota due, in buona nuotata. Pure due invasioni di palco di cui una in braccio a lei , il tipo, direttamente.
          Lei e' simpatica, ogni tanto parla, anche dei fans che le si buttano addosso, ma sta a suo agio e va benen.. dedica il pezzo piu' veloce alle "signore in sala", e vabbeh….
          Poi durant ei soli se se nsta da parte, a lato del palco.
          A guardarla sembra una fan, che si vede pure lei il concerto.
          Sembra ancora quella fanzinara intraprendente che se ne va ad intervistare  la band circa supersrat che per caso in quel periodo ha perso il cantante, e quelli vedono la bionda circa vamposa anche se piccolina e le fanno un provino.
          Si, detta tutta, sembra ancora la fan fanzinara di un tempo, e questa e' una gran bella cosa, che da' mille punti piu' alla band e al concerto, che senno' pur bello, non rimarra' certo nella storia delle cose che ci hanno travolti…
          Appunto, dicevo, se c'e' troppa gente, se piace a troppi, se e' troppo di massa, con buona pace di signora mia Mina coi capelli rossi….
          Gli altri sembrano divertisti. Lammott pure lui in rosso appoggia con attenzione le dita sui tasti, fa I fraseggi con gusto, nel senso di classe ma anche che par se li gusti anche lui. Sembra si divertano a suonare, e forse e' proprio cosi'. Il gig e' bello anche se non da storia come appena detto, la set lista abbastanza variata, one for all sta nel bis, e si capisce che per quanto ci tentino gli mancano le canzoni. Pero' overall, il tutto tiene, ottimo concerto, e se si divertono tutti va bene cosi'. Van bene quelle dite laggere sulle fretborard, I bicordi raffinati, pure quegli assoli che chissa' se I pischelli dei pubblico hanno mai sentito nominare (e suonare, cazzo, suonare quelle meloddie chitarristiche) un certo Carlos Santana, ma vabbeh….
          Ottimo concerto, non superlativo ma ottimo, l'ho detto o no?
          Esco e mi diverto a incrociare lo sguardo con una tipa, avra' la mia eta' ma il look e' da mamma di era freakettona… le sorrido e le chiedo se aspetta il figlio o la figlia.. mi risponde che certo, la figlia, che ha solo 14 anni, e bisogna pur aspettarla fuori dall'uscita, no?

          Son pischellini, il pubblico, ma crescono bene. Pero' sara' il caso che poi passino ad altre cose, magari senza melodie e "suonate male". Musica fatta male, ma che ti sconvolge il culo e la mente….
          Ma pero ora, Mina a parte, perche' sperare di piu'?
          son pischellini, con le ragazzine a vedere il loro modello di ruolo che non e' Madonna o le Spice Girls, o una stronzetta del grande fratello, ma una fan come loro che ora canta nel suo gruppo preferito, e adesso  va bene cosi'….

          Helena Velena

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